Post Assemblea

blog sulla valutazione sociale


Post Assemblea

18 May 2020

Il quesito di Giupi

Il nostro socio Giupi ha fatto una richiesta formale per sapere quali fossero stati i costi connessi alla Valutazione Sociale nel 2019, dal momento che non erano stati riportati in Bilancio. La risposta è stata la seguente:

La spesa sostenuta nel 2019 per i soli valutatori sociali ammonta in totale a euro 24.690:

Rimborsi spese per euro 12.656

Polizza infortuni per euro 6.750

Formazione per euro 5.284

Questi importi si riferiscono solamente ai costi diretti e non includono la valorizzazione delle ore di lavoro dedicate dagli RCA della banca e dall’ufficio VSA per lo svolgimento della formazione dei valutatori

Il dato a Bilancio

A p.73 del Bilancio Integrato sappiamo che queste sono state le valutazioni:

Area 2018 2019
Nord Est 192 249
Nord Ovest 203 248
Centro 292 347
Sud 275 326
Spagna 57 89
ESG Aggiuntive 27 37
TOTALE 1046 1296

La media del costo per valutazione è 19€, per i soli rimborsi è 10€ (togliendo le ESG aggiuntive per le quali non penso vengano riconosciuti rimborsi)

Ma allora, quanto sono importanti le valutazioni?

Vi do notizia di una riflessione fresca fresca. A Milano abbiamo il rito ambrosiano per cui la relazione sulla valutazione viene girata a tutti i membri del GIT e ai valutatori del territorio: il nostro territorio è un po’ ampio, dal momento che include Milano, Milano Est e Monza-Brianza. Ed ecco un’osservazione che manda un Valutatore, in risposta alla valutazione di un altro socio:

Grazie. Lavoro pregevole, che evidentemente incrocia tuoi interessi specifici. Non lo considererei lo “standard” delle valutazioni per noi volontari. A margine, mi permetto di notare che la “professionalizzazione” del lavoro volontario non retribuito, é una deriva pericolosa e sbagliata. Dimostrazione ne sia il tasso di attività dei valutatori milanesi! Tirémm’innanz’ (cit)

La citazione non solo è quella di Amatore Sciesa, ma amche quella di un famoso socio del territorio che ogni tanto ci va giù pesante con le critiche alla Banca (ma perché le vuole bene!)

Il Temone

Quindi qui arriviamo al nocciolo del problema, ovvero il temone: valutazioni volontarie perché superficiali (o anche all’ incontrario, se piace di più) oppure valutazioni professionali perché approfondite?

Ma cosa si intenderebbe per professionali? Ed è davvero una deriva pericolosa e sbagliata, oppure è una necessità dei tempi?

Mi sia permesso citare integralmente un’ altra mail in relazione al tema:

nell’incontro Git-Filiale-Valutatori del 9 ottobre 2019 con la presenza (anche) di (…omissis…), io ricordo fosse emerso che per il momento la banca desidera mantenere le valutazioni affidate a volontari. Non per questo comunque il tema è archiviato, potrebbe essere uno degli argomenti di discussione da inserire nel prossimo piano strategico triennale di BE (in lavorazione dal prossimo autunno). Quindi una ampia e ricca discussione sul forum può essere d’aiuto ad avere spunti di riflessione da cui partire.

Il dibattito è aperto (o almeno piacerebbe che lo fosse…)