Nuova piattaforma? Sì grazie!
Credo che dalla presentazione online di ieri (8 aprile 2020) siano emerse delle novità molto positive.
Quelle che mi hanno maggiormente colpito sono:
- la possibilità di articolare il parere in sezioni distinte
 - la possibilità di vedere i documenti direttamente nella piattaforma
 - la conoscenza dell’esito dell’Organo Deliberante
 - la possibilità di vedere anche le valutazioni pregresse
 
Ci sono poi delle altre novità, che novità magari non lo sono del tutto, che riguardano il processo generale della valutazione. Provo ad entrare nel dettaglio.
Il contesto
Credo che sia da accogliere con molta soddisfazione, per il lavoro che noi volontari valutatori facciamo, il riconoscimento e l’apprezzamento fatto da molti. In primo luogo Adriana Floristan, membro del CdA e presidentessa del Comitato Esecutivo, che in forza del suo ruolo legge e utilizza le nostre valutazioni per deliberare i fininziamenti. Voi siete gli occhi della Banca! è stato detto: benissimo, ne siamo orgogliosi…Addirittura abbiamo scoperto che Banca d’Italia ritiene che, in difetto di metodi specifici per la valutazione della rischiosità degli impieghi ad enti no-profit, la Valutazione sia un metodo che consente a Banca Etica di controllare la propria esposizione (detto male). Ah, beh, questa non è mica una cosa da poco!
Provo a tradurlo, brutalmente: i volontari della Banca esercitano una funzione propria per permettere alla banca di funzionare senza la quale la Banca funzionerebbe peggio.
Questo dovrebbe suggerire qualche riflessione, o no?
Il processo
Siamo stati sollecitati a migliore l’interazione con la Filiale: ottimo! Ma ancora questo è un suggerimento, non fa parte integrante del processo: i puristi delle organizzazioni storcerebbero un po’ il naso, ma guardiamo alla sostanza, quella c’è e va bene così. Ma partiamo dall’inizio: come si diventa valutatore è ancora avvolto nel mistero. Certo, tra breve avremo i nuovi corsi, la nuova FAD, ma il tipo di incarico che formalmente riceviamo su cosa si basa? Nel mio caso su una lettera di Fondazione Culturale Etica del 2015 che dice che il mio accreditamento è valido fino al 2018: e poi?
C’è stato un po’ di dibattito sul ruolo del GIT: notificare anche al GIT la presenza di una valutazione, che il GIT risponda in 3 giorni a tre domande (ma vanno bene anche di più, però più ce ne sono più tempo ci mette a rispondere), oppure che risponda in 24h. Insomma, il ruolo del GIT nel processo non è ancora così consolidato. Ad esempio, forse il GIT dovrebbe esprimersi anche sulle Valutazioni Operatore o su quelle Avanzate, perché no…
Poi c’è il rapporto con il cliente: la piattaforma forse non è il posto migliore per fare relazione con il cliente, ma ad oggi io mando una mail dal mio indirizzo con un testo qualunque e mi qualifico un po’ in tutti i modi, anche perché non so cosa il cliente sa o si aspetta dalla Valutazione. Quindi, contatto il cliente per mail, se non risponde provo anche per telefono ma…ma i dati in anagrafica non sempre sono corretti e quindi alla fine guardo direttamente nel questionario. Va bene così o forse si può migliorare qualcosina del processo?
Veniamo alla visita: fatto salvo che finito il Covid-19 si torni a fare le visite, come ci si organizza? Io privilegio la sede operativa, o quella dove si svolgono le attività, ma è un mio criterio di buon senso. E nel caso delle strutture che accolgono i migranti? Ci sono delle situazioni delicate (es. casa accoglienza vittime tratta o donne vittime di violenza) in cui magari non è facile entrare, soprattutto per un uomo. O magari situazioni in cui vale il viceversa. Come comportarsi in caso di diniego? Si tratta di un motivo sufficiente per interrompere la valutazione? O si decide caso per caso? Insomma, qualche indicazione ulteriore rispetto al buon senso credo agevolerebbe.
E se durante la visita vediamo delle cose che sappiamo essere scorrette? Ieri è stato fatto l’esempio delle protezioni per il Covid-19 (mannaggia, sempre lui!); mettiamo il caso che uno vada in una RSA e si trovi davanti una situazione palesemente errata: come si deve comportare? Lo riporta nel questionario? Non c’è una voce specifica (né forse possiamo pretendere che ci sia). Lo riporta nei commenti? Ma è sufficiente? E poi, in fondo, chi siamo noi e che cosa possiamo effettivamente dire in merito, che so, al corretto utilizzo dei DPI, mica siamo personale di vigilanza dell’ASL (USL, ATS, o come cavolo si chiama)!
Gli indici di impatto: ci è stato detto che sono fondamentali. Da una mail ho intuito che l’operativo in Filiale vede un impatto che forse è diverso da quello che vedo io (la valutazione per BE è necessario anche quando in fidi in richiesta sono in diminuzione per poter ricalcolare l’impatto del finanziamento sociale,economico, ambientale con i nuovi importi, quindi vuol dire che c’è una relazione tra impatto e finanziamento che viene ricalcolata, perchè io vedo solo qualche indice e non vedo l’importo del finanziamento…). Questo aspetto mi è ancora oscuro, ma ammetto di non essere particolarmente preparato: magari qualcuno può illuminarmi.
Della chiusura, del parere dei GIT e delle domande abbiamo già accennato, ma forse si può anche approfondire.